Questo lavoro di arredo interni ci ha dato grande soddisfazione.
Prima del nostro intervento l’appartamento si presentava come una labirintica infilata di stanze, cui si accedeva dal lungo e buio corridoio centrale.
Già dal primo sopralluogo abbiamo colto le possibilità di quegli spazi: situato in un alto condominio del centro storico di Belluno, l’appartamento si affaccia, verso sud, sulla valle fluviale del Piave.
Aprire il più possibile gli ambienti della zona giorno verso quel magnifico panorama è stato il nostro primo indirizzo progettuale.
Del corridoio si è scelto di mantenere il lungo muro che delimita gli ambienti che prospettano a Nord, più funzionali o comunque più riservati.
Porte scorrevoli in vetro opaco delimitano il passaggio verso quei locali, lasciando che la luce vi filtri attraverso, fluida come fluido è lo spazio che si articola nelle varie zone di questo grande ambiente dalla spazialità ritrovata.
La luce calda che entra indiretta dalle finestre a Sud rimbalza sulle pareti bianche, sul lungo muro che dall’ingresso indirizza lungo la sua traiettoria l’occhio del visitatore, mentre viene assorbita dalle tonalità calde dei pavimenti e degli arredi in legno.
E’ dunque la luce la vera protagonista del nostro arredo interni: una luce che fa parlare e cantare gli spazi.
Una luce ritrovata: quella che inonda la zona giorno dall’alto, da quella soffitta riscoperta e trasformata in soppalco.
Una luce liberata: dai molti muri divisori che la richiudevano in piccole stanze.
La luce è il nuovo respiro dell’appartamento che attraverso lei è stato completamente trasformato.